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mercoledì 25 giugno 2014

la lastra

Stamattina a Milano diluviava e il mio umore era in sintonia perfetta con il tempo. Ero una scarica elettica...

Ho portato i pupi dai nonni e mio padre mi ha chiesto subito:
"vuoi che ti accompagni?"
ho risposto di no, non so perchè, ma era una cosa che volevo fare da sola. Io non faccio mai così, perchè quando sono sola mi sento TERRIBILMENTE sola e cerco compagnia, ma oggi no.

Sono arrivata un ora prima, credevo ci fosse fila, invece no, sono arrivati tutti dopo che ho fatto l'accettazione.

Ho tirato fuori il kindle perchè l'attesa sarebbe stata lunga, ma non ne ho letto nemmeno una riga, continuavo a  guardare tutte le persone che entravano, infreddolite e zuppe di pioggia.

Pensavo "chisssà se qualcuno ha in programma una lastra, chissà se qualcuno ha un tumore..riuscirei a vederlo guardandoli in faccia?"

e così li fissavo tutti, sperando che il mio nome venisse fatto il più tardi possibile perchè avevo già paura.

dopo 45 minuti mi chiamano nell'altra zona, quella dove si fanno le lastre, mi dicono di andare in fondo.

Esce un dottorino carino, avrà la mia età, soffro terribilmente il fascino del camice, ma non oggi.
Mi dice di togliere il reggiseno e tenere la maglietta.

Mi chiede il perchè della lastra e mi dice che probabilmente era meglio un ecografia...

LA STORIA DELLA MIA VITA, ultimamente faccio le cose, ma era meglio farne altre, ma di questo ne parlerò in post a parte.

mi mette di spalle, mi gira di lato e mi manda fuori, 5 minuti, forse 6, mi dice di aspettare in corridoio, mi diranno se andare a casa o se bisogna rifare l'esame.

Ora non riesco a stare seduta, tremo, non so perchè, ormai è tutto finito, l'esame è fatto, lunedì mio padre andrà a ritirare le lastre eppure sono più agitata di prima.
Mentre aspetto vedo questi signori anziani sulla sedia a rotelle e capisco che non sarei mai in grado di fare l'infermiera,bisogna essere davvero forti, dev'essere una vocazione, io sarei sopraffatta dal dolore nel giro di pochi secondi.

Poi vedo lei, 4 anni, in canottiera, che segue il dottore per fare una lastra, la sua mamma ha in mano un busto. Ha l'età di Ponyo, all'interno dell'ospedale però sembra ancora più piccina. Ci guardiamo, mi sorride e a questo punto l'infermiera mi dice che posso andare a casa.

Quasi mi metto a correre, scappo via, do 1 euro al ragazzo di colore fuori nel parcheggio, se ne avessi gliene darei 10 solo perchè mi lasci stare, piove e le mie lacrime si mischiano alla pioggia...Forse per paura, forse per liberazione, forse per stress...
non so che ne sarà di me. Apetterò lunedì

3 commenti:

  1. Aspettiamo insieme lunedì allora. Ma non è che stai sfogando sulla salute le tue giustificatissime ansie? Te lo chiedo perchè mi è capitato di vivere un momento stressantissimo tempo fa ed ero così convinta di avere una trombosi che ero andata a fare un doppler. Ed ero così agitata che sono svenuta durante l'esame. In ogni caso io sono sempre del parere che sia meglio un controllo in più che uno in meno.

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  2. Aspettiamo lunedì allora, con trepidazione

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  3. Tranquilla però, se ci fosse stato qualcosa che non andava non ti avrebbero lasciato andare così.

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