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mercoledì 13 giugno 2012

LE TASCHE PIENE DI LACRIME

Che sono una piattola l'ho capito dalla prima gravidanza, ma ora sto raschiando il fondo... Io vado al lavoro in treno tutti i giorni e il mio miglior compagno di viaggio è un libro. Sono in stazione ogni mattina alle 6,45 e detesto parlare presto, quindi mi nascondo dietro le mie pagine e mi lascio portare in ufficio. In questo periodo bazzico poco la biblioteca, quindi per sopperire alle mie mancanze la mia collega C. mi porta ogni volta un libro. Ora siamo nel filone John Grisham, un po troppo avvocatese per i miei gusti, ma essendo al suo settimo libro devo ammettere che è un buon compagno di viaggio. Ieri però arrivando in ufficio ho finito le ultime pagine de "la giuria" e il mio viaggio di ritorno ho dovuto farlo in compagnia dell'i-pod. Non ho molte canzoni, perchè è un regalo per i miei 34 anni ed essendo passato poco più di un mese non ho avuto modo-soldi-tempo per acquistare musica...ebbene si, ho deciso di fare un i-pod solo con musica regolare...ma che fatica!! Fattostà che ad un certo punto arrivo in bovisa e parte una canzone mai sentita..le tasche piene di sassi..Jovanotti non è di certo il mio genere e ricordo di aver sentito l'anteprima, ma ignoravo di averla comprata (ebbene si, l'ho comprata ed ho pure la ricevuta). La mia mente fa un salto indietro di quasi 20 anni... avevo appena iniziato la prima liceo artistico e ancora non sapevo bene come dalla fiera campionaria riuscissi a tornare a casa..prendo in treno arrivo in stazione e il pulman che va al mio paese è appena partito... il prossimo è tra 50 minuti... e io cosa faccio qui tutta sola??ricordo ancora il groppo in gola, la paura di essere troppo piccola in un posto così grande...mi sentivo persa e l'unica cosa che mi è venuto in mente di fare è stata chiamare dalla cabina all'angolo (no, non c'erano ancora i cellulari!!)il mio papà e chiedergli di venire a prendermi. Ripenso alla mia voce spezzata dalle lacrime con tenerezza e ricordo il senso di tranquillità non appena lui mi promette che sarebbe arrivato al più presto. Lavorando in viale Certosa ci ha messo tanto quanto il pulman, ma sapere che sarebbe arrivato mi ha calmata immediatamente... ed è questo che mi è venuto in mente mentre Jovanotti cantava: "mi hai lasciato da solo davanti a scuola, mi vien da piangere, arriva subito, mi riconosci ho le scarpe piene di passi, la faccia piena di schiaffi, il cuore pieno di battiti e gli occhi pieni di te. " ..ed ho cominciato a piangere seduta nel mio angolino, ma senza le protezioni delle mie pagine! Ovviamente credo che nessuno si sia accorto di nulla, non si accorgono nemmeno che ho il pancione e mi ciulano il posto lasciandomi in piedi (tranne i signori anziani, loro sono i migliori..) Comunque, senza divagare, credo che sia una canzone bellissima e il fatto che mi faccia pensare al mio papà è una cosa che mi piace un sacco!Lo adoro, non ci sono molte altre parole da dire, è il mio mito-esempio da seguire..chissà se un giorno Ponyo sarà così con il suo papà..ammetto che sarò un po gelosa di tutto questo bene...

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